È giunto il momento di vedere cosa è emerso dall'attività
che ci ha permesso di metterci nei panni dei dislessici, anche se per pochi
minuti. Iniziamo con il solito dato statistico.
Nel grafico è possibile vedere il tempo
impiegato da ciascun partecipante per leggere il testo. La media è di quasi 4 minuti.
Ho provato a leggere il testo scritto in maniera comprensibile. Ci ho messo 1
minuto e 40 secondi, capendo quanto letto. Vediamo anche, quanti hanno risposto
esattamente alle domande poste. Il 50% di voi è riuscito a capire che la
risposta alla prima domanda era “intelligibili” (bravi!).
NESSUNO, invece, ha
risposto nel modo corretto alla seconda. La risposta esatta era “circonvoluzione
di WERNICKE”. 6 di voi ci sono andati molto vicini scrivendo “Wernick” (la
scrittura obliqua ha portato all'errore).
Tutto
ciò mette in mostra le grosse difficoltà
trovate da ognuno nella lettura di quel testo “incomprensibile”… e alcune parole le avete saltate perché “illeggibili”.
Diciamo che ho raggiunto il mio intento: il mettervi in difficoltà nel compiere un’azione semplice, ma non per tutti. Non per i dislessici. Ancora una volta, la
risposta alle difficoltà che trovano i soggetti con tale disturbo, l’avete data
voi.
PROBLEMI
FISICI: mal di testa, occhi doloranti, stanchezza, affaticamento, sfinimento. 4 minuti di lettura e ci si sente esausti. Qualcuno avrà pensato “Meno
male che sono poche righe” e “tutto
questo per cosa?” Per non capire
quanto letto! Che rabbia, no? “Non si capiva una sega!”,”è una presa in
giro?!?!” (sono espressioni scritte da voi). Ecco che escono tutti i sentimenti negativi: perplessità, confusione, angoscia, sentirsi impediti, rassegnarsi,
”è difficile”, “meglio rimandare”, “non leggo tutto, tanto non capisco”, “non
riesco!!!”… sono stupido, sono un fallito…
Tutto
nella norma. Questo è ciò che prova un dislessico quando legge, non testi come
quello dell’attività, ma cose che PER NOI sono semplici, chiare ed automatiche. Tutti
(e sottolineo tutti!) avete dovuto rileggere per trovare la risposta alle
domande. Perché? Perché eravate talmente tanto concentrati sulla decodifica di lettere e parole, che non c’era spazio per la comprensione!
Figuriamoci per i termini specifici!
Memorizzate
tutti questi concetti e immaginate un bambino, un ragazzo o, perché no, un
adulto dislessico che prova tutte queste cose insieme. Lascio a voi la
risposta.
Per
questa volta può bastare. Nella seconda parte (settimana prossima) entreremo
più nello specifico, vedendo quali sono le difficoltà incontrate dai dislessici
quando leggono un qualsiasi testo. Ma parleremo anche di alcuni strumenti compensativi
utili per facilitare il loro apprendimento.
Spero
che l’articolo vi sia piaciuto! Aspetto sempre commenti, consigli, critiche! Il
progetto esiste anche perché ci siete voi!
Ciao!
Mi piace!
RispondiElimina