mercoledì 25 dicembre 2013

SINTESI VOCALE: LEGGERE CON LE ORECCHIE!

Oggi parliamo di un altro strumento compensativo che sta prendendo sempre più piede: la sintesi vocale, la tecnica per la riproduzione artificiale della voce umana. Il suo funzionamento è molto semplice. Una volta installato sul personal computer legge ed evidenzia le parole che sta leggendo.Spesso in classe ci si affida alla lettura a voce alta e, come consiglio ai ragazzi, viene detto di utilizzare la stessa tipologia anche a casa, o in classe da soli. Pensiamo ad un ragazzo dislessico, in casa da solo oppure durante una verifica “costretto” a leggere un testo. Oppure un bambino disortografico che sta scrivendo un tema, ma rimane con il dubbio se quello che ha scritto è giusto grammaticalmente e sintatticamente.Qui entra in gioco il sintetizzatore vocale che funziona proprio come un educatore, permettendo di focalizzare l’attenzione sul significato della frase o sugli errori fatti in fase di scrittura.La cosa fantastica è la possibilità di caricare voci straniere (inglese, francese, spagnolo, tedesco), permettendo di sentire ed imparare la pronuncia delle parole. Insomma, un aiutante universale!Vediamo ora, in breve, tre programmi con sintesi vocale gratuiti:

  • BALABOLKA: Può leggere testi di documenti DOC, RTF, PDF, HTML, il contenuto degli Appunti di Windows e testi scritti direttamente dall’utente nella finestra di lavoro. Il testo letto può essere registrato;
  • DSPEECH: è un programma in grado di leggere ad alta voce il testo scritto e di scegliere le frasi da pronunciare a seconda delle risposte vocali dell'utente. Permette di selezionare voci diverse e combinarle tra loro per creare dialoghi fra più voci;
  • LEGGIXME (farò un articolo a parte per spiegare la sua utilità e le enormi potenzialità!)

Quindi, possiamo affermare che la sintesi vocale rende il soggetto più autonomo ed indipendente per gli aspetti legati allo studio e lo rende più sicuro, aiutando sia la sfera emotiva che quella psicologica. Tutto ciò porta ad un innalzamento del livello di autostima e di fiducia in se stessi.

Ricordo sempre che i ragazzi hanno bisogno di aiuti anche umani, di un educatore che li possa seguire, soprattutto quando sono le prime volte che utilizzano un determinato strumento e sono ancora insicuri. Cerchiamo di stargli accanto e di fargli capire che possono fidarsi e sono in grado di migliorare le loro capacità!
Buon Natale!

lunedì 9 dicembre 2013

LA VIDEOSCRITTURA: VEDERE FACILITA LE COSE


La settimana scorsa abbiamo parlato di dispositivi informatici. Ora ci concentreremo su un elemento che, apparentemente, può sembrare banale, ma è utilissimo per chi ha un disturbo dell'apprendimento: la videoscrittura.
Con questo termine intendiamo una scrittura effettuata con l'ausilio di un dispositivo dotato di video (computer, tablet, cellulare), sul quale viene visualizzato il testo.
Prima di passare ad un elenco di programmi gratuiti comprendenti questo strumento compensativo, cerchiamo di capire perché è importante per chi ha tali disturbi.
Come sappiamo, i dislessici hanno grosse difficoltà nella lettura, mentre i disgrafici scrivono male e i disortografici commettono diversi errori grammaticali soprattutto quando si tratta di scrivere un testo (ho semplificato).
La videoscrittura può aiutarli, in quanto, il programma, tramite controllo ortografico (pensate anche solo a Word o a quando scrivete un messaggio con uno smartphone), sottolinea o evidenzia quelle parole che sono scritte in modo non corretto, segnala eventuali anomalie, come ripetizioni, addirittura, suggerisce in automatico la parola corretta e la sostituisce. Tutto ciò avviene in tempo reale, senza dovere impegnare troppo tempo ed energie nella ricerca dell'errore. Viene così eliminato il rischio per il soggetto di non accorgersi di errori gravi e di essere più sicuro quando si elabora un testo o si scrive sotto dettatura.
Ecco ora dei link a software di videoscrittura gratuiti:
  • ABIWORD: molto simile a Word, anche per le funzionalità;
  • OPENOFFICE: completo e con caratteristiche che lo rendono utile su molti sistemi operativi;
  • LEGGIXME: ottimo programma che unisce la videoscrittura, sintesi vocale e lettura di file PDF (approfondiremo le qualità di questo programma nei prossimi articoli).

Manca solo una cosa importante da sottolineare. Affinché un soggetto con DSA possa sfruttare al meglio tale strumento compensativo, diventa necessario che riesca ad imparare ad utilizzare nel modo migliore la tastiera, sfruttando tutte e 10 le dita riuscendo così a digitare i tasti corretti nel minor tempo possibile, con sforzi minimi e cercando di non guardare la tastiera (e, quindi, concentrandosi sullo schermo). Perché questo avvenga è necessario esercitarsi quotidianamente!
A questo proposito, consiglio TUTOREDATTILO, un software che insegna la tecnica della dattilografia in modo semplice, intuitivo e gratuito. Provatelo anche voi (o usatelo!!!) se volete migliorare sotto questo punto di vista! Vi accorgerete che è veramente molto utile!
Mi farebbe piacere ricevere qualche commento, domanda su questo o altri argomenti.
Aspetto fiducioso!
Ciao!




sabato 23 novembre 2013

I DISPOSITIVI INFORMATICI: STRUMENTI COMPENSATIVI PER ECCELLENZA

Settimana scorsa abbiamo introdotto i concetti di strumenti compensativi e dispensativi.
Questa volta parliamo degli strumenti compensativi più importanti ed utilizzati: i dispositivi informatici.
Le tecnologie informatiche prendono sempre più piede, il loro sviluppo è continuo e costante ed aumentano le loro funzionalità. Computer, tablet, cellulari, fanno parte del nostro vivere quotidiano, tanto che difficilmente se ne riesce a fare a meno. Li usiamo per qualsiasi cosa, anche perché comodi: permettono di scrivere, leggere, cercare, memorizzare e inviare dati, creare relazioni, giocare … Sono mezzi completi.
Per tutte queste loro caratteristiche possiamo affermare che sono strumenti compensativi che ne contengono altri:
  • Programmi di videoscrittura con correttori ortografici (ad esempio Word, ma ce ne sono molti altri);
  • Sintesi vocali (tecniche per la riproduzione virtuale della voce umana, disponibili anche gratuitamente);
  •  Libri digitali (sempre più diffusi);
  • Programmi per realizzare mappe concettuali;
  • Enciclopedie informatiche multimediali e Internet (per ricerche di qualsiasi tipo);
  • Vocabolari multimediali (in lingua, sinonimi e contari).

I soggetti con DSA dovrebbero essere spinti all’utilizzo intelligente di questi strumenti, in quanto sono un supporto positivo ed efficace perché consentono di potenziare i processi e le competenze con strategie e strumenti alternativi a quelli tradizionali. Sono in grado, quindi, di compensare intervenendo in modo alternativo ma funzionalmente equivalente e permettono di utilizzare contenuti già disponibili (senza bisogno di crearli tutte le volte).
Esempi pratici. Come sappiamo, i dislessici incontrano difficoltà nella lettura. Con i libri digitali e una sintesi vocale, è possibile bypassare il problema della lettura, affibbiando questa incombenza al dispositivo informatico. Oppure è possibile aiutare un disgrafico nella fase di elaborazione di un testo o quando è necessario prendere appunti, permettendogli di utilizzare un programma di videoscrittura con correttore ortografico e, perché no, associato anche ad una sintesi vocale in grado di leggere quanto viene scritto.
E questi sono solo alcuni esempi semplici e pratici, ma se ne potrebbero fare molti altri.
Ricordo che lo scopo deve essere quello di aiutare ad apprendere ma, anche aumentare il grado di autonomia (sia per studio che per compiti), portando alla costruzione di un metodo di studio personale. Proprio questi strumenti consentono di organizzare con facilità le informazioni e gli argomenti, permettendo di ascoltare, riassumere, sintetizzare, schematizzare e memorizzare (anche con il supporto di immagini).
Per aiutare chi ha un disturbo dell’apprendimento, si può partire con il regalargli un bel computer portatile. Il secondo passo (qui ritorna l’importanza delle figure educative) sarà quello di fargli capire come questo strumento può essere un amico, in grado di compensare le difficoltà, se sfruttato nel modo più appropriato.
Ci sarebbero molte altre cose da dire sull’argomento, ma diventerebbe un articolo troppo lungo. Nei prossimi articoli andremo sempre più nello specifico, conoscendo diversi strumenti compensativi che potrete utilizzare (o far usare) nel momento del bisogno.

Ciao! 

sabato 16 novembre 2013

EVVIVA GLI STRUMENTI COMPENSATIVI!

Da oggi, partiamo con un argomento che ci permetterà di capire più a fondo come poter aiutare quanti hanno Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
Partiamo con una definizione. Come dice la parola stessa, gli strumenti compensativi sono dei mezzi, dei dispositivi, i quali permettono di compensare la debolezza che deriva dal disturbo, facilitando l’esecuzione dei compiti automatici.
Degli esempi pratici sono la sintesi vocale per un dislessico, la calcolatrice e/o le tabelline per un discalculico e il computer per tutti i disturbi … E ce ne sono molti altri!
A questi si affiancano le misure dispensative, le quali si riferiscono all’esenzione, quindi alla dispensa, da alcune prestazioni (lettura ad alta voce, effettuare calcoli a mente), a tempi personalizzati di realizzazione delle attività (più tempo per eseguire un compito) e ad una valutazione che tiene conto principalmente del contenuto (e non della forma). 
Questi due elementi messi insieme consentono ai soggetti con DSA di poter apprendere con serenità e mettere in mostra le loro qualità, riuscendo anche a migliorare il loro disturbo. Spesso vengono indicate nel PDP, Piano Didattico Personalizzato, un contratto fra docenti, scuola e famiglia per individuare ed organizzare un percorso personalizzato nel quale vengono definiti i supporti necessari alla realizzazione del successo scolastico degli alunni.
Per chi vedesse questi strumenti come semplici aiuti, per rendere tutto più facile, chiedo: chi porta gli occhiali non dovrebbe indossarli perché avvantaggiato? La domanda è retorica ;)
Le prossime volte cercheremo di approfondire l’argomento parlando di alcuni strumenti compensativi gratuiti utilissimi, cercando anche di capire bene le loro funzioni e come sfruttarli!
Spero possa essere un argomento di vostro gradimento. Aspetto anche richieste e/o domande sull’argomento.
Ricordatevi che informarsi è il primo passo per sensibilizzare!

Ciao!

sabato 25 maggio 2013

DISGRAFIA: QUANDO TUTTO DIVENTA ILLEGIBILE

Dopo due settimane di attesa, ecco l’articolo sulla disgrafia! Partiamo dalle attività svolte.
In molte si vede che la qualità della scrittura non è per niente buona. Il tratto non è sicuro, spesso mosso. Alcune lettere addirittura non si chiudono nemmeno! Per non parlare del mio (quello in rosso), dove le lettere sono scritte male e la grandezza varia. Alcuni hanno specificato che hanno dovuto scrivere piano, per cercare di rendere il tutto più bello ed, ovviamente, leggibile, evitando di commettere errori. Far usare il mouse, il quale non permette un perfetto controllo della penna/pennarello digitale (creando non poche difficoltà), aveva proprio l’intento di rendere difficile la realizzazione di una scrittura di qualità.
VELOCITÀ, LEGGIBILITÀ e QUALITÀ della scrittura sono i tre fattori da analizzare quando si vuole verificare se un soggetto è disgrafico e a che livello.
Ma che cos’è la disgrafia? È la difficoltà nella riproduzione dei segni grafici (lettere e numeri), in assenza di deficit intellettivi o neurologici (caratteristica quest’ultima che riguarda tutti i DSA).
Essa, quindi, non riguarda l’aspetto linguistico o le regole ortografiche e sintattiche (che rientrano nella disortografia), bensì ha a che fare con l’aspetto motorio e spaziale.
La mano dei disgrafici (soprattutto dei bambini) scorre con fatica sul piano di scrittura e l'impugnatura della penna è spesso scorretta. La capacità di utilizzare lo spazio a disposizione per scrivere (rispetto dei margini, spazio tra lettere e parole, mancato rimanere all’interno della riga) è, solitamente, molto ridotta. In alcuni casi la scrittura procede da destra verso sinistra. La copia di parole e di frasi è scorretta; quella dalla lavagna è ancora più difficile, in quanto il bambino deve portare avanti più compiti contemporaneamente: distinzione della parola dallo sfondo, spostamento dello sguardo dalla lavagna al foglio, riproduzione dei grafemi. Le dimensioni delle lettere non sono rispettate, la forma è irregolare, i legami tra le lettere risultano scorretti. Queste difficoltà si ripercuotono anche in altre materie, come la matematica, nella scrittura dei numeri, nel loro incolonnamento e nella realizzazione di tabelle o grafici (anche con il righello).
La scrittura risulta così incomprensibile, non solo per gli insegnanti, i genitori o gli educatori, ma anche per il bambino/soggetto stesso che non può nemmeno auto correggersi o leggere e studiare quanto da lui scritto. In più, il grande impegno sfocia in stanchezza e può portare crampi o dolori muscolari alla mano, accompagnati da frustrazione e rabbia nel vedere che gli altri compagni con meno fatica ottengono risultati nettamente migliori.
Anche in questi casi il nostro aiuto può essere determinante! Lo stargli accanto, con pazienza, incoraggiandolo e sostenendolo, è sempre un ottimo modo per spronarlo a provare. È possibile evitare di fargli scrivere tanto (i classici “riscrivi questa pagina” o “scrivi tutto l’alfabeto 10 volte” sono inutili, così non migliorerà), magari sgravandolo da verifiche composte da domande aperte o da compiti pieni di tabelle e grafici da disegnare. Permettere di utilizzare il computer in classe e per i compiti a casa è la soluzione migliore perché, in questo modo, il soggetto può concentrarsi su quello che sta scrivendo e non sul come.
Spero che abbiate compreso anche questo tipo di difficoltà e che l’articolo possa soddisfarvi. Ci sarebbero altre cose da dire. Ma queste informazioni sono sufficienti per comprendere tale disturbo.
Segnalo questo sito dedicato interamente a questo argomento http://www.disgrafie.com/
Condividete se pensate possa essere un articolo utile! Grazie! Ciao!
Ps: voglio ringraziare PAOLA SAVIOLA grafologa, rieducatrice della scrittura, esperta nel trattamento delle disgrafia, per alcune informazioni fornitemi e che, in parte, sono state inserite in questo articolo. Grazie!

sabato 11 maggio 2013

DISGRAFIA: PROVIAMO A CAPIRLA

Ciao a tutti!
Anche se lontano dall'Italia in questo momento (Estonia per la precisione), ho voluto ritagliarmi del tempo da dedicare al progetto!
Oggi introduciamo la disgrafia, ovviamente attraverso un'attività! 
Quello che vi chiedo di fare è aprire PAINT o programmi simili sul vostro pc, tablet o Smartphone, scrivere il vostro nome con il mouse, pennino o, se non avete nessuno dei due, con le dita, fare uno screenshot e postarlo su uno dei canali di piccoli errori.
Se possibile, non effettuate correzioni e scrivete come commento se e quali difficoltà avete incontrato. 
È un'attività che chiede poco tempo e sembra divertente...quindi provateci!
Buon week-end!
Ciao!

venerdì 3 maggio 2013

DISORTOGRAFIA: c'è la soluzione!


"Ci vediamo mercoledì scorso", “Papà e cotnento”, “Entrare a d’agio”, “Pazeinti”, “Tonte in corso” (e non Torte in corso), “La passacanta” (anziché cassapanca), “Giunio”, “Picanti”, “Tranne” (anziché trarne”), “La Saggio” (invece di “l’assaggio”), “Ritono” (al posto di ritorno), “All’etto” (e non “a letto”), “lorgoglio”... Sono tutti errori presenti sulla pagina Facebook di Piccoli Errori che possono essere considerati come errori disortografici. Non fraintendete! Questi, al 99%, sono stati commessi per distrazione. Ma se li commettiamo noi, a maggior ragione ha il diritto di commetterli chi ha disturbi. Non trovate?
Ma cos’è la disortografia? È un disturbo riguardante la scrittura, intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica. È, quindi, la difficoltà a tradurre correttamente i suoni in simboli grafici, ovvero una difficoltà nell’ortografia, che provoca:
-          Confusione tra fonemi simili: F e V, T e D, B e P, L e R;
-          Confusione tra grafemi simili: b e p, d e q, m e n;
-          Omissioni, come nell’uso delle doppie (chiodo/ciodo, ghiro/giro, palla/pala);
-          Inversione di lettere (es. al invece di la);
-          Troncamenti, ovvero mancanza dell’ultima parte della parola;
-          Fusioni o separazioni sbagliate delle parole;
-          Nel ricordare le regole grammaticali (errori nelle doppie, nell’uso di H, punteggiatura…);
-          Nell’uso degli accenti (e/è).
A questi problemi si aggiungono la difficoltà nella coordinazione visuo/spaziale e la lentezza nella produzione. I soggetti con tale disturbo avranno quindi problemi a comporre e copiare testi e scrivere correttamente sotto dettatura.
Ma, come sempre, possiamo aiutarli! Dobbiamo consigliare, fornire ed insegnare ad utilizzare gli strumenti corretti. Infatti, i disortografici sono in grado di correggersi se possono ascoltare quello che hanno prodotto. Permettere l’utilizzo del computer in classe e per svolgere i compiti scritti, con installati software che consentono di poter riascoltare quanto creato (ad esempio LeggiXme), è un passo importante. È necessario concedergli tempo, lasciarli scrivere con tranquillità. Per quanto riguarda le verifiche, è importante privilegiare i contenuti anziché la forma.
Ma non è finita qui. Ci sono anche dei software fatti apposta per esercitarsi e ridurre tali difficoltà. Io ne ho trovato uno gratuito cercando su Internet (LA CASA DELLE PAROLE), ma ce ne sono anche altri prodotti da case specializzate (come la Erickson) ben fatti ed utili.
Insomma, informarsi prima di tutto! Subito dopo è necessario mettere in pratica quanto si è appreso, capendo tali difficoltà e cercando i modi migliori per essere d’aiuto.
Io spero di esserci riuscito! ;)
Ciao!

sabato 27 aprile 2013

INTRODUCIAMO LA DISORTOGRAFIA!


Ciao a tutti!
Trattate dislessia e discalculia, da oggi iniziamo ad occuparci di disortografia.

Sapete che mi piace introdurre un tema facendovi fare qualcosa... Ma questa volta niente attività, o gioco, bensì un video. Dura poco, ma è molto significativo.
La spezzone è tratto dal film "Stelle sulla terra". Guardatelo e ascoltate con attenzione, perché è molto istruttivo ed introduce bene la tematica.


Una cosa adesso potete farla. Se vi è piaciuto, giratelo a chi volete voi. In questo modo contribuirete attivamente ad informare sui disturbi specifici dell'apprendimento!
Settimana prossima approfondiremo la disortografia.
Rimango sempre a disposizione per qualsiasi domanda, curiosità, critica.
Buona settimana!
Ciao!

sabato 20 aprile 2013

DISCALCULIA: RINFORZO POSITIVO E STRUMENTI COMPENSATIVI


Come previsto oggi parleremo degli strumenti compensativi utili ai discalculici, per riuscire ad affrontare le loro difficoltà legate ai numeri e alla matematica.
Voglio partire presentando le compensazioni utilizzate da chi ha partecipato ai giochi (Lentezza, fatica e pressione… la discalculia), per farvi notare che tutti noi, quando abbiamo delle difficoltà in qualsiasi campo, cerchiamo dei modi per affrontarle (cosa giustissima!).
Nel gioco CACCIA AI NUMERI i metodi più utilizzati per facilitare il conteggio sono stati sommare le coppie “amiche del 10”, i numeri uguali oppure sommare con le dita. È bello pensare che c’è ancora chi usa questo modo che, può creare delle prese in giro, ma è il più naturale e semplice che esista!
Nel gioco NUMBER CRUNCHER, nel tentativo di digitare più numeri possibili ad alta velocità, vi siete sbizzarriti. C’è chi ha provato ad imparare a memoria una sequenza e poi digitava guardando la tastiera; qualcun altro ha provato a ripetere i numeri ad alta voce; un altro teneva lo sguardo fisso sulla tastiera. Ma, il metodo più utilizzato è stato quello di schiacciare i tasti senza guardarli… Anche se è un “trucco” utilizzabile solo da chi ha una certa dimestichezza con la tastiera, lo strumento che si sta usando.
Una cosa fondamentale quando si ha a che fare con un soggetto con discalculia (e, in generale, con DSA), è farlo ragionare con calma, concedendogli anche tanto tempo, facendogli capire che l’importante non è finire l’intero compito o verifica, ma eseguire in modo corretto quello che riesce a fare. Lo stesso vale per gli esercizi fatti a casa. Devono essere pochi, ma mirati sull’argomento, in modo che il ragazzo possa allenarsi sapendo di poter lavorare senza fretta. Se siamo di fianco a lui, lasciamo anche che sbagli per correggerlo successivamente e spiegargli bene l’errore commesso. Lasciarlo riflettere è importante anche perché potrebbe autocorreggersi, dimostrando di aver capito ed ottenendo rinforzi positivi (si accorge di essere in grado, di potercela fare!). L’aspetto psicologico è importantissimo in questi casi, quindi mai sottovalutarlo!
Per quanto riguarda gli strumenti compensativi lasciamo che usino tabelle (es. per effettuare le equivalenze) o formulari (es. quelli di geometria con formule dirette e inverse). È consentito anche l’utilizzo della linea dei numeri, che facilita la rappresentazione e il collocamento spaziale dei numeri stessi, della tavola pitagorica per le tabelline (sia per moltiplicazioni che per divisioni), di facilitatori per l’incolonnamento dei numeri (anche utilizzare colori diversi per unità, decine e centinaia può essere utile) e della calcolatrice. L’utilizzo di quest’ultimo strumento dipende anche dagli obiettivi posti al soggetto: alle elementari, dove si punta molto su far imparare i passaggi dando una struttura, sarà più limitato rispetto alle medie, dove l’attenzione sarà focalizzata sulla logica.
In caso di problemi matematici e di geometria, oltre che permettere l’utilizzo degli strumenti sopra citati, è buona norma far sottolineare i dati, permettendo la rilettura. Sempre per una questione di aiuto, l’utilizzo di immagini di qualsiasi tipo sicuramente agevolano.
Ricordiamoci che i discalculici non riescono ad attivare quei “magazzini” che consentono una decodifica immediata di semplici calcoli numerici… Anzi, loro spendono molte energie attentive per cercare di ricordare/trovare la soluzione!
Proprio per evitargli questo sforzo inutile (inutile perché ha un disturbo) bisogna porsi come scopo quello di far esercitare il ragazzo il più possibile con tali strumenti, affinché riesca a raggiungere un certo grado di dimestichezza (vi ricorda qualcosa???) ed autonomia che, sicuramente, gli infonderà sicurezza, tranquillità e voglia di fare. E, se vediamo che utilizza le dita per contare, non guardiamolo male o non diciamogli “non si fa”, ma incoraggiamolo perché anche questo è un “trucco positivo” che può essere utile a superare paure e difficoltà.
Spero vi sia piaciuto e possiate ritenerlo utile! Sono sempre a disposizione (piccolierrori@gmail.com) per qualsiasi cosa.
Ciao!
PS: per chi ha tempo consiglio anche questa lettura "Quando la matematica è un problema" per capire quanto è cambiato in 10 anni!

venerdì 12 aprile 2013

DISCALCULIA: UN MONDO DI DIFFICOLTA'


Dopo aver visto cosa si prova ("Lentezza, fatica e pressione... la discalculia"), possiamo parlare teoricamente della discalculia. Essa è un disturbo specifico dell'apprendimento (DSA):
- Si può definire come un disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche;
- Si manifesta in soggetti a sviluppo tipico, di intelligenza normale e che non hanno subito danni neurologici;
- Può presentarsi associata ad altri disturbi dell'apprendimento, ma non ne è la causa.
I discalculici non riescono a raggiungere adeguati livelli di rapidità e correttezza, avendo difficoltà:
- Nella lettura e scrittura dei numeri (vengono scritti al contrario o non si capiscono);
- Nella memorizzazione dei fatti numerici (tabelline, sequenza dei numeri – avanti e indietro-);
- Nel ricordare numeri complessi come quelli con lo zero o composti da molte cifre;
- Nell'esecuzione delle procedure di calcolo (calcoli a mente anche facili);
- Nel mettere i numeri in colonna;
- Nel ricordare i vari passaggi di un’operazione nel giusto ordine;
- Nel riconoscere i simboli matematici;
- Nel comprendere la struttura interna del numero composto da unità, decine, centinaia etc.;
- Nel comprendere problemi matematici alla prima lettura (ma anche alle successive).
Tutti noi possediamo nella nostra mente dei “magazzini”, dove è possibile codificare il risultato di semplici calcoli numerici; ciò consente di recuperare questi risultati in tempi brevissimi e soprattutto senza dover ogni volta eseguire operazioni di conteggio. Bambini normalmente efficienti risolvono il calcolo 3×4 in tempi inferiori al secondo e senza dover ricorrere a forme di conteggio (3×1=3, 3×2=6 ecc.; oppure 3+3+3+3). Questa abilità consente di svolgere il calcolo in automatico, senza il dispendio di energia attentiva.
Questi processi sono automatismi, esattamente come è un automatismo la lettura. Nel momento in cui “vediamo” i numeri, il nostro cervello ha già a disposizione dei “pacchetti di risposte” già confezionati. Nei discalculici, questi pacchetti sono sempre aperti.
È bene sottolineare che non basta avere delle difficoltà in matematica per essere definiti discalculici ma è necessario che siano rispettati dei parametri condivisi dalla comunità scientifica. Sono molti i bambini che non amano la matematica e che hanno delle comuni difficoltà ma con degli sforzi ed esercizio riescono prima o poi ad arginarle e a superare il problema. Invece, per alcuni bambini questi sforzi diventano immani, in quanto ogni volta che affrontano un problema, le abilità di base sono comunque da rivedere e non sono “già disponibili” in memoria. È per questo che chi è affetto da discalculia spesso conta sulle dita, a volte con vergogna, nascondendosi, perché si sentono diversi, giudicati o incapaci.
Sintomi precoci (in età prescolare e nei primi anni di elementari) di un possibile disturbo possono essere la significativa difficoltà ad enumerare all'indietro da 20 a 0, difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri ad una cifra, difficoltà ad eseguire l’addizione di numeri in coppia ( 2+2, 3+3, 4+4, 5+5). Per molti non c’è differenza tra 16 e 61 o tra 263 e 632, poiché loro, pur essendo in grado di denominare le singole cifre, non riescono ad attribuire significato alla loro posizione all'interno dell’intero numero.
Come si possono compensare questi problemi? Lo vedremo nell'articolo della prossima settimana. Se qualcuno ha delle domande, oppure vuole sapere qualcosa in più basta scrivermi!
Diffondete affinché si sappia sempre di più sui DSA! Ciao!

sabato 6 aprile 2013

LENTEZZA, FATICA E PRESSIONE... LA DISCALCULIA


Ciao a tutti!
Dopo una sosta di due settimane (dovuta alla pausa pasquale) ecco un articolo sulla discalculia. Più precisamente sui sentimenti, le emozioni che può provare chi vive con tale disturbo.
Partiamo sempre dai risultati delle attività proposte (Attività discalculia). Per quanto riguarda il primo gioco, su 6 risposte ricevute, ci sono stati due 70, due 80 e due 90, per una media punti pari a 80. Per il secondo, come dimostra il grafico, le cose sono ben diverse. Dei 9 di voi che hanno giocato, per una media di 459,56 punti (linea rossa), soltanto 3 sono riusciti a rimanere sopra questo valore.

sabato 23 marzo 2013

DISCALCULIA? PROVIAMO CON DEI GIOCHI

Dopo aver approfondito la dislessia, oggi vorrei proporvi dei giochi che ci permetteranno di introdurre la discalculia. Tramite le seguenti attività, potremo entrare nell'ottica di chi ha di tale disturbo dell'apprendimento. Io ne propongo due, voi potete decidere se farli entrambi (maggiore divertimento per voi ;) ). Rispondete comunque alle domande poste sotto.

1- CACCIA AI NUMERI: è molto intuitivo. Compariranno dei numeri  in movimento, voi dovete scrivere il risultato nel minor tempo possibile. E' un gioco che potrebbe non avere fine, andate avanti finché ve la sentite (10 volte può bastare). http://www.gamesforthebrain.com/italian/numberhunt/;

2 - NUMBER CRUNCHER: anche questo molto semplice a livello di regole. Dovete digitare i numeri che compariranno, in sequenza sullo schermo, il più veloce possibile http://www.giochiapalla.com/giochi/22151-Number-cruncher.html;

Le domande a cui rispondere sono le seguenti:
1- A quali giochi hai partecipato (1, 2)?
2- Punteggi (tempo) prima partita?
3- Punteggi (tempo) di un'eventuale seconda partita?
4- Quali difficoltà hai incontrato?
5- Quali emozioni (sentimenti) hai provato?
6- Hai utilizzato qualche metodo per facilitarti le cose (es. guardare i tasti, conteggio con dita...)?

So che può sembrare inutile ma, nei prossimi articoli, cercherò di spiegarvi le motivazioni legate ai giochi proposti. Fidatevi! :)
Nessuno vi impedisce di sfidare dei vostri amici. Quindi condividete! ;)
Ciao!

venerdì 15 marzo 2013

DISLESSIA II PARTE: ESEMPIO E STRUMENTI COMPENSATIVI

La scorsa settimana ci siamo concentrati sui problemi fisici ed emotivi che può avere un dislessico, soprattutto quando deve affrontare la lettura di un testo (La dislessia I parte). Oggi, vedremo nello specifico quali sono le difficoltà che si possono presentare e alcuni rimedi utili per facilitare l’apprendimento a chi ha tale disturbo. Ma prima, vorrei chiedervi di ascoltare la registrazione proposta qui sotto. Ho fatto leggere il testo (lo stesso somministrato a voi, ma senza nessuna modifica) ad un ragazzo dislessico frequentante la prima media (molto in gamba e che si impegna molto, con ottimi risultati), per farvi capire le difficoltà che si incontrano. Ringrazio la famiglia e il ragazzo stesso per aver accettato.
Voi provate a seguirlo (cliccate qui per ascoltare la REGISTRAZIONE).

sabato 9 marzo 2013

LA DISLESSIA (I° PARTE): PROBLEMI FISICI ED EMOTIVI

È giunto il momento di vedere cosa è emerso dall'attività che ci ha permesso di metterci nei panni dei dislessici, anche se per pochi minuti. Iniziamo con il solito dato statistico. 
Nel grafico è possibile vedere il tempo impiegato da ciascun partecipante per leggere il testo. La media è di quasi 4 minuti. 
Ho provato a leggere il testo scritto in maniera comprensibile. Ci ho messo 1 minuto e 40 secondi, capendo quanto letto. Vediamo anche, quanti hanno risposto esattamente alle domande poste. Il 50% di voi è riuscito a capire che la risposta alla prima domanda era “intelligibili” (bravi!). 
NESSUNO, invece, ha risposto nel modo corretto alla seconda. La risposta esatta era “circonvoluzione di WERNICKE”. 6 di voi ci sono andati molto vicini scrivendo “Wernick” (la scrittura obliqua ha portato all'errore).

venerdì 1 marzo 2013

Dislessia? Proviamo con un'attività!

Ho promesso che oggi avrei parlato di un disturbo dell'apprendimento e le promesse si mantengono! Ci concentriamo sulla dislessia.
Lo facciamo ancora attraverso un'attività. L'altra volta ho proposto un gioco, oggi un testo (qui sotto). Provate a leggerlo CRONOMETRANDOVI poi rispondete alle domande! 
Buon divertimento e...attenti ai secondi!


venerdì 22 febbraio 2013

COSA SI PROVA???


Ecco l’articolo! Due settimane fa abbiamo visto quali sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (http://piccolierrori.blogspot.it/2013/02/quali-sono-i-disturbi-specifici.html). Dopodiché è stata proposta un’attività (spero divertente) utile per spiegare alcuni aspetti che colpiscono i soggetti con DSA. Ecco il resoconto.
Subito si nota il miglioramento da parte di tutti nella seconda partita. Lo testimonia anche la media punti (26,6 prima, 94,1 dopo). Però, in pochi hanno fatto punteggi uguali o superiori alla media…Quindi, tranne in rari casi, siete migliorati di poco.

venerdì 15 febbraio 2013

DSA: METTIAMOCI ALLA PROVA!

Ciao!
Oggi, niente post nozionistico, si passa alla pratica! Come mostra molto bene l'immagine, tocca a voi!
Voglio proporvi questo giochino, semplice, ma utile per fare delle considerazioni sui disturbi specifici dell'apprendimento. Ma non voglio dilungarmi in chiacchiere e farvi passare direttamente alla fase pratica.
Il gioco si chiama CLICK THE COLOUR ed è in inglese (se il link non dovesse funzionare: http://www.flashgames.it/click.the.colour.html). Lo scopo è cliccare il colore della scritta, non il colore corrispondente al significato della parola (es: se esce la scritta "fucsia" colorata di nero, bisogna cliccare su "nero" non su "fucsia").
Una volta giocato, annotate il punteggio da voi fatto nelle prime 2 partite (non imbrogliate, mi raccomando! :D) e rispondete a queste semplici domande:

1 - Che punteggio hai totalizzato nella prima partita?
2 - E nella seconda?
3 - Come ti sei sentito?
4 - Sapevi e ricordavi bene il significato delle parole? (è una domanda strana, ma ha il suo perchè ;) )
5 - Avevi già giocato a giochi simili?
Potete mettere le risposte come commento all'articolo, lasciare un post sulla pagina facebook PICCOLI ERRORI oppure, per i più timidi, mandare un'e-mail all'indirizzo di posta elettronica piccolierrori@gmail.com
Nell'articolo della prossima settimana, sveleremo i motivi di questa attività!
Più persone parteciperanno, più sarà bello ed avvincente. Quindi condividete!
Ciao!

venerdì 8 febbraio 2013

QUALI SONO I DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO

L’articolo di oggi è breve, ma molto utile, che analizza quali sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento. 
Come di consuetudine fare, partiamo dalle risposte maturate dal questionario. Come si può notare dal grafico, dislessia, disgrafia, discalculia e disortografia, sono stati subito identificati tra i DSA (e con percentuali altissime). Seguono, il disturbo specifico del linguaggio (43%) e della compitazione (32%) e la Disprassia. Nessuno o pochissimi, giustamente, hanno indicato l’autismo e la sindrome di Asperger.

venerdì 1 febbraio 2013

LE CARATTERISTICHE DEI SOGGETTI CON DSA


Eccoci con un nuovo articolo, per comprendere qualcosa in più sui disturbi specifici dell’apprendimento. Dopo aver visto in quali aree si manifestano, oggi cercheremo di capire le loro caratteristiche.
Partiamo dai risultati maturati dalle vostre risposte. Quasi la totalità, è sicura che una peculiarità dei soggetti con DSA è il Q.I. nella norma, a discapito del ritardo mentale (poi vedremo se a ragione o torto). Unabuona percentuale ha indicato anche “Familiari con difficoltà affini” e “Insegnanti poco attenti”. Le altre opzioni, come “Assenza di normali opportunità educative”, “Disturbi neurobiologici” e “Famiglia non convenzionale”, sono stati poco selezionati.

venerdì 25 gennaio 2013

LE PRINCIPALI AREE DI MANIFESTAZIONE DEI DSA



Eccoci alla terza puntata alla scoperta dei DSA!
Oggi parliamo delle aree di manifestazione di questi disturbi. Questo argomento tornerà utile quando andremo a vedere quali sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
  
Ma vediamo le vostre risposte.
 Quasi tutti avete indicato la lettura (97%). Molti di voi hanno anche indicato calcolo, scrittura e grafia. Le altre due opzioni con una buona percentuale di voti sono attenzione e automatizzazione dei processi (verbi e tabelline). Ci siamo quasi, perché le risposte esatte sono lettura, calcolo, scrittura, grafia e automatizzazione di processi (quindi bravi!).

venerdì 18 gennaio 2013

C’È UN’ETÀ PER I DSA?

Ciao!
Dopo aver spiegato brevemente cosa sono i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA), oggi vediamo se c'è un'età in cui questi disturbi si manifestano.
Prima però, vi mostro un grafico che riepiloga le risposte, inserite nel questionario, su questo argomento, .
Come si può notare, molti hanno associato i DSA all'età dello studio, soprattutto ai bambini (parliamo di elementari).
Meno della metà ha inserito adulti e anziani tra le figure che possono essere soggetti a disturbi dell'apprendimento.
A questi ultimi, bisogna aggiungere un 14% che nella risposta ha indicato come fasce d'età bambini, ragazzi e giovani, ma ha poi specificato che, secondo loro, è un disturbo che rimane per tutta la vita.

venerdì 11 gennaio 2013

COSA SONO I DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO?

Ciao!
Con questo articolo inizia la formazione! 

Partiamo dicendo che, come dimostra il grafico tratto dall'analisi del questionario, molti di voi avevano già sentito parlare di DSA.
E' un dato confortante e da non sottovalutare! Sicuramente, la stessa domanda posta 4-5 anni fa non avrebbe dato gli stessi risultati.
Infatti, a differenza di altri Stati (come ad esempio i paesi anglosassoni), in Italia soltanto negli ultimi anni sono state approvate leggi a riguardo (come la legge n°170 dell'8 ottobre 2010). 

mercoledì 9 gennaio 2013

LA VOSTRA CONDIVISIONE E' FONDAMENTALE!

Ciao a tutti!
Ci siamo! Le vacanze sono finite ormai da una settimana ed ognuno ha ripreso le normali attività ed abitudini.
E da venerdì inizieremo a sensibilizzare veramente sull'argomento dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento.
Partiremo dando risposta alle domande del questionario che ci permetteranno di avere le basi nozionistiche necessarie per capire al meglio (anche svolgendo alcune attività) come si sentono i soggetti che hanno questi disturbi.
Ho aspettato così tanto prima di iniziare la fase di "formazione" principalmente per 3 motivi:
1- Era importante riuscire a pubblicizzare il progetto, fuori dalle mie e vostre amicizie di facebook;
2- E' stato lasciato del tempo aggiuntivo per compilare il questionario on line (ne ho già parlato abbastanza, e per chi volesse saperne di più, basta leggere il post precedente);
3- Era necessario far passare le vacanze e aspettare il ritorno della routine (soprattutto a livello di orari).
Mentre attendevo il momento giusto, ho continuato a raccogliere materiale per la tesi...E sapete cosa ho scoperto? Solo il 15% dei fan di una pagina ricevono le notifiche o vedono il post sulla propria bacheca! Allora, sono andato sulla mia pagina e ho fatto questo calcolo: 162 X 15 : 100 = 24,3. Questo significa che, molto probabilmente, solo 24 di voi riescono a vedere quello che viene pubblicato nel gruppo!
E' per questo che colgo nuovamente l'occasione per ripetervi che ognuono di voi è fondamentale per il progetto e quanto sono importanti le vostre CONDIVISIONI del materiale pubblicato sul gruppo di facebook, nel blog o su youtube!
Se il progetto otterrà anche solo dei risultati minimi sarà anche merito vostro!
Grazie del vostro interesse e del vostro appoggio!
Ci sentiamo venerdì e....Condividete! ;)