sabato 27 aprile 2013

INTRODUCIAMO LA DISORTOGRAFIA!


Ciao a tutti!
Trattate dislessia e discalculia, da oggi iniziamo ad occuparci di disortografia.

Sapete che mi piace introdurre un tema facendovi fare qualcosa... Ma questa volta niente attività, o gioco, bensì un video. Dura poco, ma è molto significativo.
La spezzone è tratto dal film "Stelle sulla terra". Guardatelo e ascoltate con attenzione, perché è molto istruttivo ed introduce bene la tematica.


Una cosa adesso potete farla. Se vi è piaciuto, giratelo a chi volete voi. In questo modo contribuirete attivamente ad informare sui disturbi specifici dell'apprendimento!
Settimana prossima approfondiremo la disortografia.
Rimango sempre a disposizione per qualsiasi domanda, curiosità, critica.
Buona settimana!
Ciao!

sabato 20 aprile 2013

DISCALCULIA: RINFORZO POSITIVO E STRUMENTI COMPENSATIVI


Come previsto oggi parleremo degli strumenti compensativi utili ai discalculici, per riuscire ad affrontare le loro difficoltà legate ai numeri e alla matematica.
Voglio partire presentando le compensazioni utilizzate da chi ha partecipato ai giochi (Lentezza, fatica e pressione… la discalculia), per farvi notare che tutti noi, quando abbiamo delle difficoltà in qualsiasi campo, cerchiamo dei modi per affrontarle (cosa giustissima!).
Nel gioco CACCIA AI NUMERI i metodi più utilizzati per facilitare il conteggio sono stati sommare le coppie “amiche del 10”, i numeri uguali oppure sommare con le dita. È bello pensare che c’è ancora chi usa questo modo che, può creare delle prese in giro, ma è il più naturale e semplice che esista!
Nel gioco NUMBER CRUNCHER, nel tentativo di digitare più numeri possibili ad alta velocità, vi siete sbizzarriti. C’è chi ha provato ad imparare a memoria una sequenza e poi digitava guardando la tastiera; qualcun altro ha provato a ripetere i numeri ad alta voce; un altro teneva lo sguardo fisso sulla tastiera. Ma, il metodo più utilizzato è stato quello di schiacciare i tasti senza guardarli… Anche se è un “trucco” utilizzabile solo da chi ha una certa dimestichezza con la tastiera, lo strumento che si sta usando.
Una cosa fondamentale quando si ha a che fare con un soggetto con discalculia (e, in generale, con DSA), è farlo ragionare con calma, concedendogli anche tanto tempo, facendogli capire che l’importante non è finire l’intero compito o verifica, ma eseguire in modo corretto quello che riesce a fare. Lo stesso vale per gli esercizi fatti a casa. Devono essere pochi, ma mirati sull’argomento, in modo che il ragazzo possa allenarsi sapendo di poter lavorare senza fretta. Se siamo di fianco a lui, lasciamo anche che sbagli per correggerlo successivamente e spiegargli bene l’errore commesso. Lasciarlo riflettere è importante anche perché potrebbe autocorreggersi, dimostrando di aver capito ed ottenendo rinforzi positivi (si accorge di essere in grado, di potercela fare!). L’aspetto psicologico è importantissimo in questi casi, quindi mai sottovalutarlo!
Per quanto riguarda gli strumenti compensativi lasciamo che usino tabelle (es. per effettuare le equivalenze) o formulari (es. quelli di geometria con formule dirette e inverse). È consentito anche l’utilizzo della linea dei numeri, che facilita la rappresentazione e il collocamento spaziale dei numeri stessi, della tavola pitagorica per le tabelline (sia per moltiplicazioni che per divisioni), di facilitatori per l’incolonnamento dei numeri (anche utilizzare colori diversi per unità, decine e centinaia può essere utile) e della calcolatrice. L’utilizzo di quest’ultimo strumento dipende anche dagli obiettivi posti al soggetto: alle elementari, dove si punta molto su far imparare i passaggi dando una struttura, sarà più limitato rispetto alle medie, dove l’attenzione sarà focalizzata sulla logica.
In caso di problemi matematici e di geometria, oltre che permettere l’utilizzo degli strumenti sopra citati, è buona norma far sottolineare i dati, permettendo la rilettura. Sempre per una questione di aiuto, l’utilizzo di immagini di qualsiasi tipo sicuramente agevolano.
Ricordiamoci che i discalculici non riescono ad attivare quei “magazzini” che consentono una decodifica immediata di semplici calcoli numerici… Anzi, loro spendono molte energie attentive per cercare di ricordare/trovare la soluzione!
Proprio per evitargli questo sforzo inutile (inutile perché ha un disturbo) bisogna porsi come scopo quello di far esercitare il ragazzo il più possibile con tali strumenti, affinché riesca a raggiungere un certo grado di dimestichezza (vi ricorda qualcosa???) ed autonomia che, sicuramente, gli infonderà sicurezza, tranquillità e voglia di fare. E, se vediamo che utilizza le dita per contare, non guardiamolo male o non diciamogli “non si fa”, ma incoraggiamolo perché anche questo è un “trucco positivo” che può essere utile a superare paure e difficoltà.
Spero vi sia piaciuto e possiate ritenerlo utile! Sono sempre a disposizione (piccolierrori@gmail.com) per qualsiasi cosa.
Ciao!
PS: per chi ha tempo consiglio anche questa lettura "Quando la matematica è un problema" per capire quanto è cambiato in 10 anni!

venerdì 12 aprile 2013

DISCALCULIA: UN MONDO DI DIFFICOLTA'


Dopo aver visto cosa si prova ("Lentezza, fatica e pressione... la discalculia"), possiamo parlare teoricamente della discalculia. Essa è un disturbo specifico dell'apprendimento (DSA):
- Si può definire come un disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche;
- Si manifesta in soggetti a sviluppo tipico, di intelligenza normale e che non hanno subito danni neurologici;
- Può presentarsi associata ad altri disturbi dell'apprendimento, ma non ne è la causa.
I discalculici non riescono a raggiungere adeguati livelli di rapidità e correttezza, avendo difficoltà:
- Nella lettura e scrittura dei numeri (vengono scritti al contrario o non si capiscono);
- Nella memorizzazione dei fatti numerici (tabelline, sequenza dei numeri – avanti e indietro-);
- Nel ricordare numeri complessi come quelli con lo zero o composti da molte cifre;
- Nell'esecuzione delle procedure di calcolo (calcoli a mente anche facili);
- Nel mettere i numeri in colonna;
- Nel ricordare i vari passaggi di un’operazione nel giusto ordine;
- Nel riconoscere i simboli matematici;
- Nel comprendere la struttura interna del numero composto da unità, decine, centinaia etc.;
- Nel comprendere problemi matematici alla prima lettura (ma anche alle successive).
Tutti noi possediamo nella nostra mente dei “magazzini”, dove è possibile codificare il risultato di semplici calcoli numerici; ciò consente di recuperare questi risultati in tempi brevissimi e soprattutto senza dover ogni volta eseguire operazioni di conteggio. Bambini normalmente efficienti risolvono il calcolo 3×4 in tempi inferiori al secondo e senza dover ricorrere a forme di conteggio (3×1=3, 3×2=6 ecc.; oppure 3+3+3+3). Questa abilità consente di svolgere il calcolo in automatico, senza il dispendio di energia attentiva.
Questi processi sono automatismi, esattamente come è un automatismo la lettura. Nel momento in cui “vediamo” i numeri, il nostro cervello ha già a disposizione dei “pacchetti di risposte” già confezionati. Nei discalculici, questi pacchetti sono sempre aperti.
È bene sottolineare che non basta avere delle difficoltà in matematica per essere definiti discalculici ma è necessario che siano rispettati dei parametri condivisi dalla comunità scientifica. Sono molti i bambini che non amano la matematica e che hanno delle comuni difficoltà ma con degli sforzi ed esercizio riescono prima o poi ad arginarle e a superare il problema. Invece, per alcuni bambini questi sforzi diventano immani, in quanto ogni volta che affrontano un problema, le abilità di base sono comunque da rivedere e non sono “già disponibili” in memoria. È per questo che chi è affetto da discalculia spesso conta sulle dita, a volte con vergogna, nascondendosi, perché si sentono diversi, giudicati o incapaci.
Sintomi precoci (in età prescolare e nei primi anni di elementari) di un possibile disturbo possono essere la significativa difficoltà ad enumerare all'indietro da 20 a 0, difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri ad una cifra, difficoltà ad eseguire l’addizione di numeri in coppia ( 2+2, 3+3, 4+4, 5+5). Per molti non c’è differenza tra 16 e 61 o tra 263 e 632, poiché loro, pur essendo in grado di denominare le singole cifre, non riescono ad attribuire significato alla loro posizione all'interno dell’intero numero.
Come si possono compensare questi problemi? Lo vedremo nell'articolo della prossima settimana. Se qualcuno ha delle domande, oppure vuole sapere qualcosa in più basta scrivermi!
Diffondete affinché si sappia sempre di più sui DSA! Ciao!

sabato 6 aprile 2013

LENTEZZA, FATICA E PRESSIONE... LA DISCALCULIA


Ciao a tutti!
Dopo una sosta di due settimane (dovuta alla pausa pasquale) ecco un articolo sulla discalculia. Più precisamente sui sentimenti, le emozioni che può provare chi vive con tale disturbo.
Partiamo sempre dai risultati delle attività proposte (Attività discalculia). Per quanto riguarda il primo gioco, su 6 risposte ricevute, ci sono stati due 70, due 80 e due 90, per una media punti pari a 80. Per il secondo, come dimostra il grafico, le cose sono ben diverse. Dei 9 di voi che hanno giocato, per una media di 459,56 punti (linea rossa), soltanto 3 sono riusciti a rimanere sopra questo valore.