venerdì 3 maggio 2013

DISORTOGRAFIA: c'è la soluzione!


"Ci vediamo mercoledì scorso", “Papà e cotnento”, “Entrare a d’agio”, “Pazeinti”, “Tonte in corso” (e non Torte in corso), “La passacanta” (anziché cassapanca), “Giunio”, “Picanti”, “Tranne” (anziché trarne”), “La Saggio” (invece di “l’assaggio”), “Ritono” (al posto di ritorno), “All’etto” (e non “a letto”), “lorgoglio”... Sono tutti errori presenti sulla pagina Facebook di Piccoli Errori che possono essere considerati come errori disortografici. Non fraintendete! Questi, al 99%, sono stati commessi per distrazione. Ma se li commettiamo noi, a maggior ragione ha il diritto di commetterli chi ha disturbi. Non trovate?
Ma cos’è la disortografia? È un disturbo riguardante la scrittura, intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica. È, quindi, la difficoltà a tradurre correttamente i suoni in simboli grafici, ovvero una difficoltà nell’ortografia, che provoca:
-          Confusione tra fonemi simili: F e V, T e D, B e P, L e R;
-          Confusione tra grafemi simili: b e p, d e q, m e n;
-          Omissioni, come nell’uso delle doppie (chiodo/ciodo, ghiro/giro, palla/pala);
-          Inversione di lettere (es. al invece di la);
-          Troncamenti, ovvero mancanza dell’ultima parte della parola;
-          Fusioni o separazioni sbagliate delle parole;
-          Nel ricordare le regole grammaticali (errori nelle doppie, nell’uso di H, punteggiatura…);
-          Nell’uso degli accenti (e/è).
A questi problemi si aggiungono la difficoltà nella coordinazione visuo/spaziale e la lentezza nella produzione. I soggetti con tale disturbo avranno quindi problemi a comporre e copiare testi e scrivere correttamente sotto dettatura.
Ma, come sempre, possiamo aiutarli! Dobbiamo consigliare, fornire ed insegnare ad utilizzare gli strumenti corretti. Infatti, i disortografici sono in grado di correggersi se possono ascoltare quello che hanno prodotto. Permettere l’utilizzo del computer in classe e per svolgere i compiti scritti, con installati software che consentono di poter riascoltare quanto creato (ad esempio LeggiXme), è un passo importante. È necessario concedergli tempo, lasciarli scrivere con tranquillità. Per quanto riguarda le verifiche, è importante privilegiare i contenuti anziché la forma.
Ma non è finita qui. Ci sono anche dei software fatti apposta per esercitarsi e ridurre tali difficoltà. Io ne ho trovato uno gratuito cercando su Internet (LA CASA DELLE PAROLE), ma ce ne sono anche altri prodotti da case specializzate (come la Erickson) ben fatti ed utili.
Insomma, informarsi prima di tutto! Subito dopo è necessario mettere in pratica quanto si è appreso, capendo tali difficoltà e cercando i modi migliori per essere d’aiuto.
Io spero di esserci riuscito! ;)
Ciao!

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