venerdì 12 aprile 2013

DISCALCULIA: UN MONDO DI DIFFICOLTA'


Dopo aver visto cosa si prova ("Lentezza, fatica e pressione... la discalculia"), possiamo parlare teoricamente della discalculia. Essa è un disturbo specifico dell'apprendimento (DSA):
- Si può definire come un disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche;
- Si manifesta in soggetti a sviluppo tipico, di intelligenza normale e che non hanno subito danni neurologici;
- Può presentarsi associata ad altri disturbi dell'apprendimento, ma non ne è la causa.
I discalculici non riescono a raggiungere adeguati livelli di rapidità e correttezza, avendo difficoltà:
- Nella lettura e scrittura dei numeri (vengono scritti al contrario o non si capiscono);
- Nella memorizzazione dei fatti numerici (tabelline, sequenza dei numeri – avanti e indietro-);
- Nel ricordare numeri complessi come quelli con lo zero o composti da molte cifre;
- Nell'esecuzione delle procedure di calcolo (calcoli a mente anche facili);
- Nel mettere i numeri in colonna;
- Nel ricordare i vari passaggi di un’operazione nel giusto ordine;
- Nel riconoscere i simboli matematici;
- Nel comprendere la struttura interna del numero composto da unità, decine, centinaia etc.;
- Nel comprendere problemi matematici alla prima lettura (ma anche alle successive).
Tutti noi possediamo nella nostra mente dei “magazzini”, dove è possibile codificare il risultato di semplici calcoli numerici; ciò consente di recuperare questi risultati in tempi brevissimi e soprattutto senza dover ogni volta eseguire operazioni di conteggio. Bambini normalmente efficienti risolvono il calcolo 3×4 in tempi inferiori al secondo e senza dover ricorrere a forme di conteggio (3×1=3, 3×2=6 ecc.; oppure 3+3+3+3). Questa abilità consente di svolgere il calcolo in automatico, senza il dispendio di energia attentiva.
Questi processi sono automatismi, esattamente come è un automatismo la lettura. Nel momento in cui “vediamo” i numeri, il nostro cervello ha già a disposizione dei “pacchetti di risposte” già confezionati. Nei discalculici, questi pacchetti sono sempre aperti.
È bene sottolineare che non basta avere delle difficoltà in matematica per essere definiti discalculici ma è necessario che siano rispettati dei parametri condivisi dalla comunità scientifica. Sono molti i bambini che non amano la matematica e che hanno delle comuni difficoltà ma con degli sforzi ed esercizio riescono prima o poi ad arginarle e a superare il problema. Invece, per alcuni bambini questi sforzi diventano immani, in quanto ogni volta che affrontano un problema, le abilità di base sono comunque da rivedere e non sono “già disponibili” in memoria. È per questo che chi è affetto da discalculia spesso conta sulle dita, a volte con vergogna, nascondendosi, perché si sentono diversi, giudicati o incapaci.
Sintomi precoci (in età prescolare e nei primi anni di elementari) di un possibile disturbo possono essere la significativa difficoltà ad enumerare all'indietro da 20 a 0, difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri ad una cifra, difficoltà ad eseguire l’addizione di numeri in coppia ( 2+2, 3+3, 4+4, 5+5). Per molti non c’è differenza tra 16 e 61 o tra 263 e 632, poiché loro, pur essendo in grado di denominare le singole cifre, non riescono ad attribuire significato alla loro posizione all'interno dell’intero numero.
Come si possono compensare questi problemi? Lo vedremo nell'articolo della prossima settimana. Se qualcuno ha delle domande, oppure vuole sapere qualcosa in più basta scrivermi!
Diffondete affinché si sappia sempre di più sui DSA! Ciao!

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