Eccoci con un nuovo articolo, per comprendere qualcosa in più sui disturbi specifici dell’apprendimento. Dopo aver visto in quali aree si manifestano, oggi cercheremo di capire le loro caratteristiche.
Partiamo
dai risultati maturati dalle vostre risposte. Quasi la totalità, è
sicura che una peculiarità dei soggetti con DSA è il Q.I. nella norma, a
discapito del ritardo mentale (poi vedremo se a ragione o torto). Unabuona percentuale
ha indicato anche “Familiari con difficoltà affini” e “Insegnanti poco
attenti”. Le altre opzioni, come “Assenza di normali opportunità educative”,
“Disturbi neurobiologici” e “Famiglia non convenzionale”, sono stati poco
selezionati.
Le risposte esatte sono: Q.I. nella norma, disturbi neurobiologici e familiari con difficoltà affini.
Partiamo consolidando un concetto
abbastanza chiaro. Le persone con disturbi dell’apprendimento sono NORMODOTATI. In genere, sono
intelligenti e hanno spiccate doti. Come scritto nell’articolo precedente, a
questi soggetti manca il processo di automatizzazione, mostrano alcune
difficoltà nello svolgere attività automatiche per i loro coetanei, ma non presentano problemi di ordine
cognitivo, neurologico, sensoriale, emotivo o sociale.
Il luogo comune che attribuisce
ai soggetti con DSA un Q.I. molto basso o un ritardo mentale è un falso che si
protrae (purtroppo anche oggi) negli ambienti poco informati. Bisogna stare
attenti perché, chi ha questi disturbi, se convinto, potrebbe abbassare il
proprio livello di autostima, perdendo fiducia in se stesso!
Continuando, possiamo affermare
che i disturbi specifici dell’apprendimento sono causati da piccole alterazioni
dell’apparato neurobiologico (qui pochi di voi ci hanno preso). Sono legati
a un disturbo che rende difficile imparare a leggere e scrivere nei tempi medi.
In pratica, hanno un problema di percezione che rende difficoltosa
l’organizzazione spazio-temporale di eventi, concetti e anche sequenze di
lettere o numeri.
ATTENZIONE! Non bisogna confondere il termine
“neurobiologico” con “danno a livello neurologico”! Non è una malattia, non ci
sono problemi psicologici (ad esempio familiari…), di pigrizia o poca
attenzione.
Ultimo punto. I disturbi dell’apprendimento, come metà di
voi ha indicato, di solito sono
ereditari. La probabilità che un genitore con DSA abbia un figlio con
problema analogo è abbastanza elevata; infatti, nella popolazione di bambini
con questi disturbi la familiarità è presente nell'ordine di circa il 25-30 %
dei casi.
Aggiungo che, in questi casi, si parla di disturbi congeniti, quindi presenti fin
dalla nascita e da cui non si può “guarire” (tra virgolette perché, ripeto, non
sono una malattia). Quindi, insegnanti poco attenti, famiglie non convenzionali,
o l’assenza di normali opportunità educative non sono la causa dei DSA in un
bambino/ragazzo/adulto. Sicuramente, però, un ambiente educativo favorevole,
con diversi ruoli che collaborano tra loro, possono portare significativi
miglioramenti, non solo da un punto di vista didattico-culturale, ma anche
emotivo, cercando di tenere alti i livelli di autostima, impegno e motivazione,
affinché questi soggetti possano essere nelle migliori condizioni per poter
sempre migliorare.
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