Come di consuetudine
fare, partiamo dalle risposte maturate dal questionario. Come si può notare dal
grafico, dislessia, disgrafia, discalculia e disortografia, sono stati subito
identificati tra i DSA (e con percentuali altissime). Seguono, il disturbo
specifico del linguaggio (43%) e della compitazione (32%) e la Disprassia.
Nessuno o pochissimi, giustamente, hanno indicato l’autismo e la sindrome di
Asperger.
Partiamo da quelli che non c’entrano
assolutamente niente con questa categoria, cioè l’autismo e la sindrome di
Asperger, i quali appartengono alla categoria dei disturbi pervasivi dello
sviluppo (per approfondire: http://www.autismo.inews.it/coselautismo/idisturbi.htm).
Invece, rientrano sicuramente
nella sezione dei disturbi dell’apprendimento:
- Dislessia:
difficoltà specifica nella
lettura. In genere il bambino ha difficoltà a riconoscere e comprendere i segni
associati alla parola;
- Disgrafia: difficoltà
a livello grafo-esecutivo. Il disturbo della scrittura riguarda la riproduzione
dei segni alfabetici e numerici con tracciato incerto e irregolare;
- Disortografia: difficoltà ortografiche. Si
riscontrano difficoltà a scrivere le parole usando tutti i segni alfabetici e a
collocarli al posto giusto e/o a rispettare le regole ortografiche;
- Discalculia: difficoltà nelle abilità di
calcolo o della scrittura e lettura del numero.
A questi, è possibile aggiungere il
disturbo specifico della compitazione.
Quasi mai citato quando si parla di DSA, ma indicato come tale dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità, consiste nella difficoltà di suddividere le parole in
sillabe, compromettendo l’abilità di pronunciare e scrivere correttamente le
parole.
Un discorso a parte meritano
disprassia e disturbo specifico del linguaggio. La disprassia (deriva dal greco e significa “incapacità
di fare”) è un disturbo che riguarda la coordinazione e il
movimento e che può (ma non per forza) influenzare il modo di apprendere di un bambino a scuola. In neurologia si definisce come la difficoltà di compiere gesti
coordinati e diretti a un determinato fine. Essa può avere complicazioni
che vanno dal motorio al cognitivo, Ma non sempre si ha la compresenza di tutti
e due. Proprio perché non sempre riguarda la sfera
cognitiva, l’Organizzazione Mondiale della Sanità non li classifica tra i DSA. Stessa
sorte per i disturbi specifici del linguaggio (DSL) che rappresentano i disturbi neuropsichici in
età prescolare (quando è ancora prematuro fare una diagnosi). Infatti, essi
tendono a ridursi nel tempo con una incidenza dell’1-2% in età scolare. Va
però considerato che i soggetti con Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA)
presentano un pregresso disturbo di linguaggio nel 30-40% e, secondo alcuni,
più della metà dei bambini con DSL presenta difficoltà di apprendimento nei
primi anni scolastici.
Una cosa importante da dire è che
in un soggetto si possono verificare più disturbi insieme, accentuando
ancora di più i problemi e le difficoltà relative all’apprendimento.
Nei prossimi articoli approfondiremo i 4 principali disturbi
dell’apprendimento. Ma, per oggi, può bastare così!Diffondiamo la conoscenza l’argomento
affinché ci siano sempre meno incomprensioni!
Ciao!
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