venerdì 18 gennaio 2013

C’È UN’ETÀ PER I DSA?

Ciao!
Dopo aver spiegato brevemente cosa sono i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA), oggi vediamo se c'è un'età in cui questi disturbi si manifestano.
Prima però, vi mostro un grafico che riepiloga le risposte, inserite nel questionario, su questo argomento, .
Come si può notare, molti hanno associato i DSA all'età dello studio, soprattutto ai bambini (parliamo di elementari).
Meno della metà ha inserito adulti e anziani tra le figure che possono essere soggetti a disturbi dell'apprendimento.
A questi ultimi, bisogna aggiungere un 14% che nella risposta ha indicato come fasce d'età bambini, ragazzi e giovani, ma ha poi specificato che, secondo loro, è un disturbo che rimane per tutta la vita.
Nell'articolo precedente ("Cosa sono i disturbi specifici dell'apprendimento?") abbiamo detto che i DSA sono disordini (rumori) che si manifestano nell'acquisizione e uso di abilità in alcune aree ben precise, messe in risalto soprattutto durante l'età scolare.
Ma (ed è questo che bisogna ricordare!) questi sono disturbi che permangono dall'età dello sviluppo fino alla vecchiaia. Quindi la risposta esatta è TUTTE LE ETÀ (era una domanda trabocchetto :p ).
Mi piace molto questa definizione, data da uno di voi, che riporto così com'è stata scritta perché ci aiuta a capire ancora meglio l'argomento: "Si nasce e si muore Dsa... è una caratteristica... come avere la carnagione chiara, gli occhi chiari o scuri... Anche se con l'età si può compensare, si resta comunque dislessici (o con altri disturbi dell'apprendimento) e la fatica che la compensazione implica viene riconosciuta anche nei percorsi scolastici e/o universitari."
Ed è proprio così! Ma, a scanso di equivoci, bisogna anche ricordare che il disturbo dell'apprendimento NON È UNA MALATTIA! Quindi, non si può guarire, però con l'impegno, la fatica, ma soprattutto il giusto aiuto e sostegno pratico (ad esempio portando a conoscenza ed insegnando ad usare determinati strumenti) ed emotivo, si può compensare.
"Ma io non ho mai sentito parlare o visto adulti o anziani che hanno queste difficoltà." Le ragioni potrebbero essere queste tre: 
  1. Alcuni non sanno di avere un disturbo (perché in passato c'era poca conoscenza sull'argomento);
  2. Ci si vergogna o si ha timore a dirlo perché sono comunque delle difficoltà e perché, essendo un argomento ancora poco conosciuto, qualcuno potrebbe male interpretare (es: "poverino è malato");
  3. Vuol dire che, negli anni passati, si sono impegnati e, con tenacia e sudore, sono riusciti a compensare! (Fantastico!!!)
Si capisce sempre di più perché sensibilizzare su certi argomenti è importante.
Spero che questo articolo vi sia piaciuto e sia abbastanza interessante ed esaustivo! (se così fosse, condividetelo ;) )
Sono sempre a disposizione per commenti, precisazioni e/o domande. 
Buon week-end! Ciao!

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